Idrocele
L’idrocele è una condizione caratterizzata dall’accumulo di liquido all’interno della sacca scrotale che avvolge i testicoli. Questo avviene nello spazio compreso tra il testicolo e la tunica vaginale, uno dei due strati che rivestono il testicolo. L’idrocele può presentarsi bilateralmente può essere congenito, cioè presente alla nascita, o acquisito, sviluppandosi successivamente nella vita.
L’idrocele testicolare può avere conseguenze come infezioni, disagio significativo e, in rari casi, complicazioni come un’ernia inguinale se non trattato adeguatamente. In alcuni casi, l’idrocele può influenzare la fertilità, specialmente se è associato a infezioni o altre patologie testicolari.
Idrocele sintomi
I sintomi dell’idrocele variano a seconda della quantità di liquido accumulato e della causa sottostante. I sintomi più comuni includono:
- Gonfiore dello scroto: questo è il sintomo principale, visibile come un rigonfiamento dello scroto che può essere indolore o causare un leggero disagio.
- Sensazione di pesantezza: alcuni uomini possono avvertire una sensazione di pesantezza o pressione alla base del pene.
- Dolore: anche se non comune, il dolore può essere presente, soprattutto se l’idrocele è di grandi dimensioni o si infiamma.
Cause dell’idrocele
Le cause dell’idrocele possono essere congenite o acquisite:
Idrocele acquisito: può svilupparsi a seguito di stati infiammatori del testicolo, interventi chirurgici, traumi o tumori.tori di rischio noti e che la sua causa specifica può variare da individuo a individuo.
Idrocele congenito: si verifica quando il dotto peritoneo-vaginale, che permette al liquido peritoneale di circolare nello scroto, non si chiude completamente durante lo sviluppo fetale. Questa condizione è comune nei neonati e spesso si risolve spontaneamente entro il primo anno di vita.
Dott. Nicola Laruccia
Medico chirurgo specializzato nel trattamento dell’idrocele
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Diagnosi dell’idrocele
La diagnosi dell’idrocele viene effettuata attraverso un esame fisico e dei test diagnostici:
- Esame fisico: il medico esamina lo scroto, valutando la tumefazione e la consistenza. La transilluminazione, una tecnica in cui una luce viene passata attraverso lo scroto, può aiutare a distinguere l’idrocele da altre masse solide.
- Ecografia scrotale: questo è il test più comune e utilizza onde sonore ad alta frequenza per visualizzare i tessuti molli dello scroto, confermando la presenza di liquido.
- Esami del sangue e delle urine: utilizzati per escludere infezioni o altre condizioni che potrebbero causare sintomi simili.
Come si cura l’idrocele?
Il trattamento dell’idrocele dipende dalla sua gravità e dai sintomi presenti:
- Osservazione: nei neonati e nei bambini piccoli, l’idrocele congenito spesso si risolve spontaneamente entro il primo anno di vita senza bisogno di trattamento.
- Aspirazione del liquido: per gli adulti con idrocele di medie dimensioni, l’aspirazione del liquido tramite ago può fornire un sollievo temporaneo. Tuttavia, questa procedura ha un alto tasso di recidiva e può essere accompagnata da infezioni.
- Idrocelectomia: questa è la procedura chirurgica preferita per il trattamento definitivo dell’idrocele. Durante l’idrocelectomia viene praticata un’incisione nello scroto per drenare il liquido e rimuovere la sacca che lo contiene. L’intervento viene solitamente eseguito in anestesia loco-regionale o generale e richiede un breve periodo di ricovero ospedaliero (day surgery)
L’idrocele è una condizione generalmente benigna, ma può causare disagio e influire sulla qualità della vita se non trattato. È importante consultare un medico se si notano sintomi di gonfiore o dolore allo scroto per una valutazione accurata e un trattamento appropriato. Nei casi in cui l’idrocele causi dolore o interferisca con le attività quotidiane, l’intervento chirurgico può offrire una soluzione definitiva con buoni risultati.Per ulteriori informazioni e per una diagnosi accurata è sempre consigliabile consultare un andrologo o un urologo, che potrà fornire il trattamento più adatto in base alla situazione specifica del pazienteonsigliabile consultare un medico specialista, come un urologo, per una valutazione completa e per determinare la migliore opzione di trattamento.
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